sabato 30 aprile 2011

25 Aprile, combattere per la libertà. April 25th, fighting for freedom.


“Se guardi la televisione sembra che l'Italia l'abbiano fatta tutta loro ma io e tanti altri abbiamo passato la nostra più bella gioventù a sparare”

Bernardo Marchezzolo, occhi azzurri aspetta vigile all'ingresso del cortile di casa sua ad Altavilla. Nato il 25 Aprile del 1923, ormai prossimo agli 88 anni, ama ripetere “prima ho liberato mia mamma e poi l'Italia” un gioco di parole che vuole correlare la sua data di nascita al 25 Aprile 1945. Il 25 Aprile del 1945 è la data dell'appello per l'insurrezione armata emanato dalla sede del comando partigiano a Milano. Questa azione contribuì, il 1° maggio dello stesso anno, alla firma della resa delle forze armate tedesche in Italia.

Arruolato in Artiglieria, il Natale del 1942 si trovava sulla tradotta, treno adibito al trasporto truppe, per la Russia. “Io sono tornato, ma molti sono rimasti là” conclude la parentesi sulla Russia Marchezzolo “avevo 19 anni, volevo vivere”.
L'8 settembre 1943, data della firma dell’armistizio tra Italia e Forze Alleate, si trovava a Padova e, presa la decisione di tornare ad Altavilla, considerato quindi disertore dai fedeli a Mussolini, sfuggì all’arresto dei fascisti nel Novembre del 1943.

“Verso gli ultimi mesi del '43 ho cominciato la vita da partigiano. Mi sono preparato un rifugio nei boschi di Altavilla, un posto vicino al paese ma molto ben nascosto”.
Un rifugio scavato sul pendio della collina, rinforzato con le traversine di legno rubate dalla vicina linea ferroviaria. “Una busa” la definisce Marchezzolo “fredda d’inverno e con le zanzare d’estate ma sicura”.

Rimasto solo per tre-quattro mesi Nenin, questo il nome di battaglia di Marchezzolo, ha poi trovato un fidato compagno “Falco” Aldo Bacco. “Con lui ho continuato le azioni di sabotaggio: tagliavamo i fili del telefono, facevamo saltare i binari del treno, aprivamo i vagoni, vuotavamo i barili di carburante. Tutte azioni per rallentare i fascisti; abbiamo sempre rotto senza uccidere nessuno”.

Nella primavera del 1944 i due si appoggiarono ad una brigata di partigiani, la Brigata Guastatori Argiuna. Comandata dal Prof. Carlo Segato, la brigata nacque per volontà delle forze politiche della sinistra vicentina, organizzate nel Comitato Militare Provinciale Dalla Pozza.
“Comunisti ci definivano e per questo gli alleati non ci lanciavano mai materiale, lo abbiamo richiesto molte volte ma dovevamo muoverci e raggiungere altri gruppi di partigiani”.
Questo il motivo della stretta collaborazione con un gruppo di partigiani di Villabalzana. “Loro ricevevano i lanci di materiale dagli alleati, andavamo a piedi, di notte a prendere il tritolo per le azioni di sabotaggio”. “Una volta volevamo far saltare un ponte, il barile di esplosivo sulla barca sotto il ponte ma rinunciammo. Se uccidevamo uno solo di loro poi, loro, andavano in paese e uccidevano la gente del posto”.

Parlando, Marchezzolo, sfoglia diversi album di foto.
Foto in bianco e nero, piccole, foto di allora. Immagini tra i boschi di Altavilla, foto nella “busa” con le armi in mano. “Nelle foto siamo io e Falco, all’inizio avevamo solo un moschetto da caccia, poi, grazie agli alleati lo “sten” e le pistole”.
Altre foto, più recenti, testimoniano l’energia che ancora “Nenin” impiega in quello in cui crede; commemorazioni ed altri eventi a cui partecipa con le effigi dell’Associazione Combattenti e Reduci, di cui è Presidente.

Nelle foto recenti prevalgono tre colori: il verde, il bianco ed il rosso.
In Piazza ad Altavilla gli operatori issano le bandiere italiane “che 25 aprile può essere senza il tricolore italiano?” conclude Marchezzolo.

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English text soon...

Enjoy the pictures...


Nenin oggi / Nenin nowadays








TUTTE LE IMMAGINI COPYRIGHT MATTEO CASTAGNA E BERNARDO MARCHEZZOLO PER L'UTILIZZO RICHIEDERE L'AUTORIZZAZIONE / ALL THE PICTURES COPYRIGHT MATTEO CASTAGNA AND BERNARDO MARCHEZZOLO ASK FOR PUBLISHING

martedì 19 aprile 2011

Rotterdam, Westblaak Skatepark

Lo Skatepark voluto dal comune 10 anni fa, è divenuto punto di riferimento per centinaia di ragazzi. Costi di gestione alti e lamentele delle aziende vicine sta portando il comune a considerare la possibilità di smantellarlo. Gabriela, educatrice dello Skatepark e figura di riferimento conosciuta da centinaia di ragazzi ci parla apertamente della necessità di mantenere aperto uno spazio del genere. 

15 marzo, i primi raggi di sole bucano la coltre grigia e umida di una Rotterdam che si risveglia dal torpore dell'inverno.
Tra il vocìo dei ragazzi, applausi per un trick riuscito e il rumore degli skateboard Gabriela si apre "Dove andranno tutti questi ragazzi se chiudono lo Skatepark? Dove?"
Mantenere una struttura simile ha alti costi di gestione, le pareti di acciaio di rampe e "half pipe" devono essere sistemate e in parte sostituite ogni anno; panchine, recinzioni e pavimentazioni sono accessori da mantenere in perfetto stato per evitare che possano essere pericolosi per l'attività dei ragazzi.
"Qui vengono anche molti ragazzi senza casa, hanno la possibilità di incontrare i loro amici e sentono normali per qualche ora…" è anche per questo che Gabriela adora il suo lavoro. Il contatto con i ragazzi, di qualche anno più grandi dei suoi figli, le piace e per loro Gabriela è come una sorella più grande, ascolta l'i-pod con loro, ascolta le loro paure e problemi e prova qualche trick con i pattini "ma non sono matta come loro" precisa. "Qui sono venuti dei grandi skater come Tony Hawk! Ci credi, ragazzo?  Questi ragazzi sognano di poter diventare come loro e  si allenano un sacco". 

Un aiuto al comune potrebbe provenire da enti privati, in particolar modo quelli legati al mondo dello skateboard, skating e bike ma Gabriela ha spiegato che se riesce a procurare qualche confezione di energy drink è già molto.
"Le aziende agevolano il comune nell'acquisto delle attrezzature come pattini, caschi e protezioni ma non sono interessate a pagare per mantenere la struttura in ordine". Le classi delle elementari durante l'ora di Educazione fisica imparano a pattinare sotto l'attenta guida di Gabriela e degli altri collaboratori; "tutta l'attrezzatura è messa a disposizione dello Skatepark, quindi dal comune che, inoltre, paga i nostri stipendi e i pattini anche per noi, €200 i pattini. Costano un sacco!". 
"Certo ogni tanto c'è qualcuno che fa il furbo, magari si fuma un pò di marijuana ma gli stessi ragazzi non vogliono avere a che fare con le droghe; ci sono delle regole non dette che fanno funzionare tutto in tranquillità".
I proprietari delle banche e delle aziende nelle vicinanze del park si lamentano che i ragazzi portano disordine e sporcizia e che non sono un bel vedere nella zona; quindi fanno molte pressioni al comune;
 Quello che si può vedere è che l'ambiente è rilassato e saturo di energia positiva, i ragazzi si sentono a loro agio, parlano con Gabriela e con me senza problemi, provano i trick e mi invitano a provare.
La domanda che mi fa Gabriela è proprio quella che dovremmo fare anche al comune "se non avranno più questo park dove andranno i ragazzi?" 

Matteo

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The municipality developed the project and built the Skatpark 10 years ago.
Since then it has become a point of reference for hundreds of kids.
High management costs and complaints from neighboring firms are forcing the municipality to consider the idea of dismantling the area.
Gabriela, educator of the Skatepark and person of reference for many kids, talks openly about the importance of having this kind of area.

 March 15th: the first sun rays appear from the grey and heavy cloud cover and lean on a Rotterdam still awakening from the winter lethargy.

Kids' chatter, claps for a well-made trick, and skateboard noise are the main background to Gabriela's reflections and fears: "Where will all these kids go if they close the Skatepark, man?  Where? "
Managing such a structure has extremely high maintenance costs. The steel walls of the ramps and half pipes have to be fixed and substituted on an yearly basis; while benches, fencings, and ground surfaces must always be in extremely good conditions in order not to harm any kid during his activities.
"There are quite a number of homeless kids, here they have the chance to meet their friends and feel normal for some time.." . This is one of the reasons why Gabriela loves her job. She likes to get in contact with kids that are only few years older than her sons and be a sort of older sister who listens to the i-pod with them and listens to their problems and fears.
She even tries some tricks with the skates.. "But I am not as crazy as they are", she clarifies.
"Here we had some great skaters like Tony Hawk! Do you believe that, man?" Here kids dream about becoming like them one day and they train a lot for that reason."
The municipality could get a help from some private entities, particularly those linked to the skateboard, skating, and biking environment but Gabriela explained that managing to get some energy drink for free is the best she can achieve. "Companies help the municipality by buying some equipment like skates, helmets, and protective devices but they have no interest in paying for the maintenance of the structure", she admits.
During Gymnastics, classes from the elementary school learn how to skate under the carful watch of Gabriela and other collaborators. "The equipment is at disposal of the Skatepark and therefore of the municipality that also pays for our salaries and our skates. A pair of skates costs them €200, man. They cost a lot!"
".. Well I must admit that sometimes someone tries to outsmart you, maybe smoking pots, but kids here do not want to use drugs; there are some implicit rules that make everything work smoothly".
Neighboring bank and company owners claim that kids are responsible for causing mess and dirt in the area, making it really unattractive. As a result they keep on putting pressure on the municipality for making it take actions and dismantle the park.
From what I can see, here there is a relaxed environment rich in energy, where kids feel at ease and talk without problems with both me and Gabriela. They keep trying to perform their tricks and invite me to do the same.
The question that Gabriela asked me is the same we should address to the municipality "If these kids will not have this place anymore, where will they go?"

Matteo














 


venerdì 8 aprile 2011

Se non ora, quando? February 13rd, 2011

13 Febbraio 2011
In tutta Italia migliaia di donne si sono riunite per manifestare contro i problemi di discriminazione che ancora  incontrano.
Sempre più, inoltre, le donne vengono considerate come un "oggetto" soprattutto da parte di coloro che dovrebbero rappresentarci a livello mondiale.

Nel mondo del lavoro, e non solo, c'è ancora un'alta percentuale di donne che subiscono discriminazioni per il solo fatto di essere donne, hanno problemi contrattuali durante la gravidanza, diffrenze di salario, ecc...

Qualche scatto dalla manifestazione di Vicenza.

Matteo

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February 13rd, 2011

All around Italy thousands of women joined together to protest against the problem of woman's rights at work. 

There is still a high percentage of women facing indirect discrimination (and salary differences) because of their being "woman", being pregnant, or simply not being men.

Few shots from the manifestation in Vicenza.

Matteo


















giovedì 7 aprile 2011

Shopping


Shopping

Tutto ruota attorno allo shopping.
Cosa comperano le persone? Perchè? Come espongono i loro prodotti le aziende?

Un progetto che non finirà mai...

Qualche scatto.

Matteo

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Shopping

Everything turns around it
What do people buy? Why? How do brands present their products to the public?

A never ending project...

Here are some pics, more on this will be posted soon.

Matteo











lunedì 28 marzo 2011

Ireland, another point of view


Sono stato in Irlanda a Novembre.
L'aria profumava ancora di protesta ma non ho potuto partecipare a nessuna manifestazione; i poster continuavano comunque ad invitare la popolazione ad unirsi alla protesta.

Questi sono stati i soggetti del mio lavoro.

Estrapolare i sentimenti degli Irlandesi attraverso graffiti e manifesti non è come parlare con le persone ma è un altro punto di vista per cercare di capire la protesta. 

Enjoy it.

Matteo

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I've been in Ireland in November.

Air was still dense with protest, but no manifestations around.
However, the posters on the walls were inviting the population to join the movement.

These have been the subjects of my work.

Extrapolating the Irish people's feelings through these posters and graffiti is not like talking with them, but yet it is another point of view to understand their need to express themselves and be heard in their protest.

Enjoy it.

Matteo